Da un po’ di tempo stavo meditando su “come costruire una bici fissa” , mi sono informato nel web e ho trovato molte cose interessanti su questo argomento.
La “Bici fissa” è il tipo più vecchio e semplice di bicicletta. è una bici a singola velocità senza il movimento libero; cioè il pignone posteriore è fisso e pertanto quando la bici è in movimento i pedali si muovono sempre in trazione……..non puoi smettere di pedalare sulla fissa!
Definizione di Fissa: Bici Fissa, Bici a Scatto Fisso, Fixed Gear, Fixed-Gear o Fixed-Gear Single Speed.
Molti hanno una fissa per puro divertimento, ma ci sono diverse ragioni per provarne una: vi rimando al Guru della bici http://www.sheldonbrown.com/fixed.html che cosi’ scrive: “There is an almost mystical connection between a fixed-gear cyclist and bicycle, it feels like an extension of your body to a greater extent than does a freewheel-equipped machine. If you are an enthusiastic, vigorous cyclist, you really should give it a try. There are many reasons, including: Fun, Fitness, Form, Feel & ‘Ficciency! “
Le bici fisse sono derivate dalle bici da pista che si prestano alla conversione (fixed-Gear Conversions) grazie ai forcellini posteriori orizzontali e alle geometrie del telaio. Non avendone una ho cercato una diversa soluzione per realizzare una bici fissa di prova. Molti convertono delle bici da strada, ma anche delle MTB.
Il Cadavere
Ho recuperato il cadavere della vecchia bici di mia moglie, che era inutilizzata per via del cambio rotto e altri difetti. Si tratta di una bici (chinese) ricevuta in omaggio col Vino di una nota marca Italiana. Un vero cesso di MTB, anche se dalla mountain non ha niente, è più una city bike. L’ho recuperata solo per un motivo, ha i forcellini orizzontali (requisito minimo per la fissa).
Il Telaio
Ho smontato tutto e ho eliminato il cambio, i cantilever, ruote, sella etc. Ho carteggiato tutto il telaio con il CP (Chicago Precision) e prodotti abrasivi Pferd. L’ho fatto verniciare da un caro amico che se ne intende e che a costo zero ha riverniciato la bici di Nero (il colore era Gratis). Le decals che vedete nelle foto le ho fatte con film adesivo plastico PVC idrorepellente stampandole con la inkjet.
Il Cuore
Dovete sapere che il cuore della fissa è il mozzo posteriore: generalmente si usa un mozzo da pista con un pignone e una flangia controfilettata antisvitamento, un mozzo del genere costa 100-200 eurix; perciò ho deciso di prendere la cassetta pignoni e fare quello che è conosciuto come conversione del mozzo da libero a fisso. Ho fatto saldare in officina solo il movimento libero alle pareti del mozzo e poi ho tolto tutti i pignoni. Ho fatto due distanzieri e ho messo il pignone in mezzo nella posizione di “linea catena” (ovviamente misurando con un calibro) il pignone non ha giochi ed è tenuto fermo da 2 grani e 2 spine in acciaio. Il mozzo cosi’ completato è stato poi rimontato sulla ruota col “Metodo Pettenella” (anche conosciuto come “Suicide Hub”).
Cassetta originale chinese Movimento libero saldato
Il Mozzo Fisso realizzato in officina.
Montaggio
Ho rimontato tutta la bici pazientemente, migliorando un po’ gli accoppiamenti e ingrassando bene cuscinetti e coppe (la bici originale non aveva grasso nei cuscinetti…solo sabbia). Il problema più grosso è stato il Chainstay (allineamento catena) e il serraggio del mozzo posteriore.
Non vi sembra già più bella e leggera senza tutti quegli orpelli ? Ho messo solo il V-Brake all’anteriore al posto del cantilever.
Finiture e Road Test
Dopo aver terminato il montaggio di tutti i pezzi ho fatto un giretto in cortile, inutile dire che dopo ho dovuto serrare tutti i bulloni vari. Non avevo idea dei carichi che ci sono in gioco col fisso (ad esempio: sulle pedivelle e sulla guarnitura).
Il test vero e proprio l’ho fatto di 10 Km, è stato pazzesco: adesso ho capito a cosa servono le clips sui pedali e comunque non ho mai toccato terra, è impressionante il fatto che non si può smettere di pedalare, dopo ci si abitua; il difficile è la discesa ! Le foto che seguono sono quelle della bici definitiva:
La fissa è pericolosa: vedi http://www.sheldonbrown.com/fixed.html
Nel post ci sono dei links altri li trovate nel Blogroll.
Ringraziamenti:
Ringrazio per il supporto e l’aiuto: Cokis, Oscar, Emi, Boris, Sheldon Brown, J. Panula, Bicitime di Mauro Milani, Claudio, Eros.
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TECHNICAL DATA
MANUFACTURER STEEK-HUTZY Bikes
MODEL SKATOFIX XR26R
ENGINEERING El Chapo
FRAME Unknown Chinese Manufacturer – Steel
PAINT (FRAME) Black Dust
WHEELS Unknown Chinese Manufacturer – Alloy
TIRES Deestone 26 x 1.40
TUBES Michelin
CRANKSET Unknown Chinese Manufacturer – Modified
CHAIN Standard 1/8″
HUB Suicide Hub – Pettenella’s Method
SEAT Selle Royal – Mod. MACH
SEATPOST 24.5 mm (rare)
FRONT BRAKE GEAR V-Brake
PEDALS Toe Clipless – K7 Bone Killers
GEARS Front 42 Rear 21 – 42:21 (2:1)
METRIC DEV. 3.89 m
26 gennaio 2008 at 00:14
Io non capisco molto bene l’italiano… Ma… errr… your blog… is… bene!
26 gennaio 2008 at 07:21
Thanks MoD, I leave a Comment in your Blog.
Your work is great.
ZA
21 febbraio 2008 at 16:30
Mi fa piacere ke questo sia il post più letto, ad oggi 115 visite.
Per me sono tante !
Cercherò di fare di meglio ampliando l’argomento
14 giugno 2008 at 17:28
sto cercando da tempo argomenti su come fare a trasformare una bici in fissa spendendo poco… il tuo e’ l-articolo piu’ esauruente che ho trovato, anche se non ho ben capito come hai fatto il mozzo posteriore…
ti anticipo che per me non e’ solo la prima fissa che monto ma addirittura la prima bici…
se potessi rispondermi avrei un paio di domande da farti
grazie 1000 ancora per il tuo articolo cmq
giovanni\\
16 giugno 2008 at 07:57
Caro Giovanni,
Per fare il mozzo fisso (lo puoi anche comprare) devi:
1-togliere tutti i pignoni; si sfilano.
2-far saldare il movimento libero con la parte esterna.
Il concetto è quello di fare in modo che il movimento libero diventi fisso, cioè la parte che solitamente “fa rumore (Tic, Tic, Tic) quando smetti di pedalare” va bloccata, dimodochè non potrai più smettere di pedalare, ma solo diminuire la cadenza.
3-Rimontare tutto facendo attenzione all’allineamento della catena. Come vedi ho montato 1 solo pignone da 21 tenuto in posizione da 2 anelli che ho dovuto costruire (questi ti servono per allineare il mozzo con la catena.
Ovviamente, in caso di frenata (Skid) bloccando la ruota dietro si può incorrere nello svitamento del gruppo pignone dal mozzo posteriore (vedi come evitare questo con il “metodo pettenella”).
Ti posso dire che è più difficile da spiegare che da fare, comunque togli tutto dalla bici e lascia solo l’essenziale.
Buon Lavoro.
16 giugno 2008 at 08:04
La Bici Fissa è una bicicletta senza la capacità di “FERMARE LA PEDALATA” (Coasting).
Il pignone è avvitato (fissato) direttamente al mozzo e non vi è alcun meccanismo di “Ruota Libera” (freewheel). Un anello filettato al contrario “reverse-thread lockring” è di solito montato sul mozzo per prevenirne lo svitamento.
Ogni volta che la ruota posteriore gira, i pedali girano nella stessa direzione.
Per resistere alla rotazione dei pedali, un ciclista deve essere in grado di rallentare la bicicletta, senza l’aiuto di un freno meccanico, ma solo con la diminuzione della cadenza, piedi e/o mani.
Una fissa può anche essere cavalcata in retromarcia.
19 agosto 2008 at 10:05
ciao… questa bici fissa mi piace… solo che vivo in una zona di collina.. è difficile da gestire in discesa?
20 agosto 2008 at 15:22
ciao e complimenti
mi sto interessando pure io all’argomento e vorrei iniziare con la mitica grazziella.
Pensi sia possibile???
sentiamoci via mail se è possibile.
grazie mille
29 agosto 2008 at 15:16
@ cristiano
In discesa, è solo questione di abitudine. Devi iniziare con discese lievi per poi spingerti su discese più impegnative. I corridori delle squadre Protour si allenano anche con la fissa da corsa in inverno e ovviamente sui passi di montagna.
29 agosto 2008 at 15:17
@ ilsaro
Potrebbe essere una idea interessante, anche se è sempre meglio partire da una bici da strada o mtb leggera (per la posizione di guida).
30 agosto 2008 at 13:45
ciao, tornando alla saldatura del movimento libero volevo chiederti che metodo hai usato: una classica saldatura ad arco con elettrodi per il ferro?
c’è il rischio che la saldatura si spezzi?
grazie e complimenti
3 settembre 2008 at 13:01
Ho fatto semplicemente saldare il bordo del mov. libero in modo da bloccarla. Fino ad ora non si è rotto niente! La saldatura è resistente, se pensi che l’ho anche leggermente abbassata di lima.
10 settembre 2008 at 17:01
ciao.. molto interessante questo blog complimenti!
anche io sono interessato a fissare una vecchia mtb però abito in collina e quindi mi viene qualche dubbio…
a parte il difficile o non difficile portare la ruota fissa in discesa i problemi potrebbero venire in salita, mi spiego: per fare delle salite si usa un rapporto che in piano non va… quindi che rapporto consiglieresti?
11 settembre 2008 at 07:56
Grazie!
I rapporti più usati per la fissa sono in rapporto di 2:1 circa.
Sulla mia ad esempio ho messo il 42:21, ma altri usano anche il 52:19, 52:20 etc.
Il rapporto deve andare bene sia in pianura che in salita, bisogna provare fino a trovare quello che va meglio. Se si vuole fare una salita molto impegnativa in fuori sella bisogna prestare molta attenzione alla tensione e alla linea della catena.
Puoi vedere su questo sito alcune tabelle: http://www.sheldonbrown.com/fixed.html
27 settembre 2008 at 14:01
Complimenti per l’articolo…è molto esauriente e fa decisamente venire voglia di una conversione;
per quanto riguarda il rapporto: quei numeri 42 e 21 a cosa si riferiscono?
29 settembre 2008 at 07:54
Sono, rispettivamente il numero dei denti della Corona (42) e del pignone (21) con un “matematico” rapporto di 2:1.
21 ottobre 2008 at 00:43
anch’io mi sto facendo una fissa, e a sto proposito vi scrivo 6 righe di considerazioni e pensieri:
-le parti + importanti della bika sono telaio, ruote, guarnitura centrale-
e così per iniziare,
ho recuperato una bici da corsa fine70′ dal cassonetto, con ruote in pessime condizioni, sfatte. pochissima ruggine. manubrio curva classica di alluminio. sella distrutta. telaio ok
io sono alto 186 cm e la bici che ho raccattato ha il telaio già abbastanza grande.
dunque….smontaggio, tolgo tutto e svernicio il telaio, lo faccio sabbiare un pochetto e plastificare da un amico x qualche manciata di euri.
per spendere poco prendete in considerazione di fare voi la maggior parte del lavoro.
OCCHIO evitate la troppa ruggine e le sabbiature energiche- i tubi dei telai sono a spessore variabile- attenzione!
la guarnitura e movim. centrale in buone condizioni, va smontato pulito e ingrassato.
le pedivelle sono ok, i pedali da buttare.
ripulisco il vecchio freno anteriore.
nel frattempo sto aspettando che mi arrivino le ruote, la spesa grossa! circa 250 euros per le ruote complete con mozzi miche flip flop con classici 36 raggi.
pignoni e corone? hai hai! il principio grossomodo:
più i due ingranaggi hanno una differenza di num. di denti minore, più la bici è “scattosa” ma “lenta”.
più differenza di num. di denti è maggiore più è “dura” e veloce.
vedete che guarnitura la bici ha già, e accoppiate un pignone adatto….
anche un paio di denti fanno la differenza! es. se davanti avete 49 denti, dietro potrete mettere un pignone da 19 o da 17 denti…
oppure davanti un 42 dietro un 16,(la soluzione che adotterò io come neofita pedalatore fisso cittadino)
spesso nei retro dei negozietti di bici, nelle cantine, si possono ancora trovare vecchie bici da corsa da rimaneggiare e convertire in fissa.
vi consiglio di tenere d’occhio i mercatini dell’ usato, per pochi euri ci ho trovato, sella, un’altra curva, cinghiette nuove e gabbiette di metallo per i pedali.
spenderò alla fine all’incirca 300 e qualcosa euro,
un pò di pazienza e un pò di chiacchere….
non cercate di resciuscitare cadaveri rugginosi, evitate recuperi e conversioni troppo laboriosi!
considerate anche che il risultato di una conversione di una bici corsa con forcellini orizzontali in fissa non sarà mai paragonabile a una fissa nata da un telaio da pista ad ok, questione di geometrie di telaio…….
comunque ce né e ce né ancora tantissimo da leggere vedere provare sapere iniziando dal web…
per finire,
se avete soldi in tasca e volete comprare una bici nuova, ci sono anche ecoincentivi statali se rottamate un vecchio motorino… A fronte della demolizione di un ciclomotore EURO zero, o comunque costruito fino a tutto il 2001, si ottengono i seguenti incentivi:
per l’acquisto di una bicicletta il 30% del listino fino ad un massimo di 250 euro.
una fissa di marca già assemblata va intorno ai 700 euri, con l’ecoinentivo si potrebbe pagarla circa 500 euri.
buon lavoro a tutti e sporcatevi un pò i diti! e muovete le gambette!
21 ottobre 2008 at 09:04
Grazie Fedy per i preziosi commenti;
ultimamente mi sto dedicando alla ricostruzione e modifica di una BMX che presto vi farò vedere.
Se avete foto delle vostre creazioni potete mandarmele e le pubblicherò volentieri.
Glipkerio
25 gennaio 2009 at 18:44
ciao, ho letto un po’ di post e mi sono interessato alla cosa.
anche io mi sto fissando il cervello con le bici fisse, mi sono scervellato per mesi a trovare una soluzione economica e veloce per avere una fixed bike.
poi chiedendo ad un ciclista se aveva in negozio una bici da pista usata da buttare o simile, mi son ritrovato con la risposta veloce e pratica di saldare una semplice ruota libera ottendendo una fissa!
fatto al volo..
non avendo una bici da corsa ed essendo una prova..ho preso la vecchia olandese della zia e una volta saldata la ruota posteriore ho tolto ogni cosa inutile,apparte il freno davanti che le prime volte ti aiuta sempre.
di sicuro la graziella o la olandese come telaio non sono il top dato che il manubrio è troppo vicino al sedile e come equilibrio scarseggia abbastanza.
in più non puoi (almeno per esperienza personale) buttarti in avanti per skiddare perchè ci sta troppo poco spazio e non si riesce ad alleggerire la ruota posteriore.
cmq per esser una prova va bene,è divertente e faticosa.
io devo fare pure riabilitazione al ginocchio e ogni tanto mi fa gusto pedalare con una ganba sola!
buona divertimento!
26 gennaio 2009 at 13:52
Ciao SMALLTOWN
Grazie per i commenti, e buona skiddata (ci vuole un po’ di tempo ad imparare.
9 marzo 2009 at 21:31
ciao, stavo rileggendo un po’ di cose sopra e mi chiedevo se conosci uno sverniciatore,
ho trovato un vecchio telaio coi forcellini tipo pista,ma siccome è un relitto tipo titanic,incrostato di salmastro e ruggine, ho iniziato a scartavetrare ogni cosa ma la ruggine mi impasta la carta e pure il frullino.
vorrei provare a farla sabbiare ma suppongo che il marziano delle sabbiature mi dica che c’è poco da fare col rischio creare di crateri nei tubi..
magari con un prodottino chimico di nuova genarazione si puo’ riportare un po’ a ferro sto telaio.
p.s. ho skiddato..
non con la olandese. ho anche pedalato al contrario mentre skiddavo finendo per terra contro un albero..è stato emozionante
10 marzo 2009 at 10:36
Ciao Smalltown,
Per sverniciare e togliere l’ossido io preferisco usare sistemi abrasivi come il flessibile con dischi medio-morbidi (PFERD Polinox etc.), questo tolgono ossido e vernice senza intaccare il metallo (se non insisti troppo).
Si può anche sabbiare, ma è un lavoro più impegnativo, sicuramente viene meglio soprattutto nelle sone di giunzione del telaio.
Prodotti chimici sverniciatori ce ne sono diversi anche in ferramenta, ma preferisco non usarli in quanto intaccano il metallo e non escludono il fatto che poi i telai dovranno essere ricarteggiati.
Spesso uso lo “Scotch-Brail” che è una spugna abrasiva, la trovi in ferramenta di diverse grane; la uso spesso sui cerchi e i raggi per farli tornare lucidi.
Buon Lavoro
Glipkerio
10 marzo 2009 at 22:25
ok grazie mille..
vedro’ di cercare la spugna che mi hai detto.
anche io sinceramente preferisco darci di braccia e scartavetrare con utensili o carta
un telaio sono riuscito a portarlo al ferro in poco tempo usando la smerigliatrice elettrica ottendendo un risultato ottimo.
ma sto telaio invece pare esser invincibile..non gli ha fatto un graffio..
ne’ carta grossa nè smeriglaitrice..
siccome poi non so se ne vale la pena perchè è veramente arrugginito..optero’ per una prova di sabbiatura..se le parti marce reggono allora continuo il lavoro..se cedono..lascio il ferro come sta e ci faccio una scultura.
grazie ancora.
3 Maggio 2010 at 21:38
Ciao,
complimenti per il lavoro!!
Anch’io sto iniziando ad interessarmi seriamente a questo tipo di bici, e vorrei proprio tentare di assemblarne una…..
solo una cosa, avrei bisogno di qualche delucidazione vista la mia inesperienza, soprattutto riguardo al mozzo posteriore: fino alla saldatura (tra l’altro, con che metodo?) e quindi al bloccaggio alle pareti del mozzo credo di esserci, ma non mi è molto chiara la parte in cui dici “Ho fatto due distanzieri e ho messo il pignone in mezzo nella posizione di “linea catena” (ovviamente misurando con un calibro) il pignone non ha giochi ed è tenuto fermo da 2 grani e 2 spine in acciaio.” …immagino che in “linea di catena” voglia dire che l’unico pignone si trova perfettamente in asse con la ruota dentata del movimento centrale 8e come l’hai calcolato?), ma poi? in che senso hai “fatto” due distanzieri? e il resto??
Grazie 1000 in anticipo
se vuoi puoi anche rispondere via mail (per non tediare troppo tutti gli altri)
12 Maggio 2010 at 22:05
Ho misurato la linea catena della corona anteriore con un calibro dal centro del piantone (centro ideale della bici – mezzeria), dopodichè ho posizionato il pignone misurando la distanza dal centro della ruota (mozzo)e spostandolo alla stessa misura della corona “in linea”, ho misurato prima lo spazio rimanente tra il pignone e la battuta del mozzo per realizzare il primo distanziere (anello) e ho fatto lo stesso per un secodo anello che funge da chiusura. Poi sulla parete esterna ho messo delle viti e dei grani per bloccare il tutto (come vedi dalla foto)…ah ci ho messo anche del frenafiletti.
18 Maggio 2011 at 22:38
anche sono in procinto di iniziare una fixed,e devo farti i complimenti per l articolo,uno dei piu precisi…l unica cosa che non è chiarissima,e forse proprio il lavoro saldatura bloccaggio del tutto : ) magari se ti capita se metti una foto un po piu grande della saldatura e del mozzo finito….perche non capisco bene il lavoro dei distanzial—grazie….
19 Maggio 2011 at 08:33
Ciao Shai
Se avevo una foto fatta meglio l’avrei sicuramente messa; per farla breve, il concetto è semplice si tratta di bloccare completamente la ruota libera del mozzo; all’interno del mozzo ci sono 2 o 4 alette che, in caso di pedalata in avanti agiscono aprendosi e ingranando col cilindro dentato ed in caso di fermo o pedalata all’indietro rientrano facendo quel famoso ticchettio che si sente facendo girare la ruota con i pedali fermi.
La cosa più facile per capire bene il meccanismo è aprire la ruota libera, ma non farlo da solo se non sei capace, vai da un ciclista che conosci, altrimenti ti usciranno tutte le sfere.
La saldatura che ho fatto è stata tra il cilindro interno e quello esterno, ma senza aprire la ruota libera: i due cilindri che prima erano liberi di ruotare uno all’interno dell’altro, ora sono vincolati dalla saldatura perciò non più libero, ma fisso.
PS: recentemente ho visto una bici fissata con l’inserimento di viti al posto della saldatura: le viti sono state messe sul bordo esterno e credo entrassero in fori filettati sino alla ruota libera bloccandola a mò di grano.
Mi spiace non avere altre foto, ma non scoraggiarti smontalo e vedrai!
19 Maggio 2011 at 14:10
grazie grazie…… appena riesco,smonto e agisco……grazie ancora…go fixed… : )